Il Papa e i diritti degli ultimi

BLJEH9 (originale)

 

Scarp de’tenis

Il Papa e i diritti degli ultimi

di Stefano Lampertico*

Cio che più colpisce, leggendo il
messaggio che papa Francesco
ha inviato ieri ai giornali di strada di
tutto il mondo, è lo sguardo. Lo
sguardo di chi si pone a fianco degli
ultimi, a difesa di quei diritti di
cittadinanza fondamentali che
ancora troppo spesso sono negati.
Cosa sono alla fine i giornali di
strada, come Scarp de’tenis, se non
il tentativo di restituire, a chi se li è
visti privare, i diritti per poter
vivere con dignità, con un reddito,
con un lavoro e una casa? «Voglio
salutare il mondo dei giornali di
strada – scrive Francesco nel suo
messaggio a Scarp de’tenis – e
soprattutto i loro venditori, che
sono per la maggior parte
homeless, persone gravemente
emarginate, disoccupate: migliaia
di persone che in tutto il mondo
vivono e hanno un lavoro grazie alla
vendita di questi giornali
straordinari». Gli invisibili
diventano nelle parole del Papa i
protagonisti. E il riscatto di queste
persone non passa attraverso la
forma del sussidio o dell’assistenza
sociale, ma grazie al lavoro. «In
Italia – scrive il Papa – penso
all’esperienza di Scarp de’tenis, il
progetto della Caritas che permette
a più di 130 persone in difficoltà di
avere un reddito e con esso
l’accesso ai diritti di cittadinanza
fondamentali». E allo stesso modo
guarda alle più di 100 testate,
pubblicate in 35 diversi Paesi che
garantiscono lavoro e reddito a più
di 20.500 persone senza dimora. Da
molte settimane, anche a Milano i
giornali di strada non sono venduti
e i venditori non possono lavorare.
Tornerà presto in strada anche
Scarp de’tenis. Con nuove storie di
speranza da raccontare. Dalla parte
degli ultimi.
*Direttore di Scarp de’ tenis