Il virus non cederà. Tanti i casi asintomatici, rischi per tutta la Ue

BLRRUI (originale)

CORRIERE DELLA SERA del 29/04/2020

<<Il virus non cederà.
Tanti i casi asintomatici,
rischi per tutta la Ue>>

di Margherita De Bac

 

Ranieri Guerra, che cosa
significa convivere con questo virus?
«Significa cercare un adattamento progressivo con un
germe nuovo sperando che
nel tempo diventi meno aggressivo. Purtroppo questo è
un ospite molto scomodo e
non cederà». Non tace i timori il direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della
Sanità, componente del comitato tecnico scientifico.
Quali sono le incognite?
«E molto stabile nella struttura, quindi non incline a
cambiare. È aggressivo, si diffonde con estrema velocità e
ha di fronte un altissimo margine di popolazione suscettibile da infettare. Non sappiamo quanto ha colpito finora e
per questo verrà svolta l’indagine con i test rapidi sierologici che forniranno nuovi elementi di valutazione. Risultati
a fine maggio. In base alMostro
«Non sappiamo tutti
i mali che causa, lo
scopriamo giorno per
giorno: è un mostro»
l’esperienza della Cina sappiamo che Sars-CoV-2 nell’8o85% dei casi non ha dato sintomi. In Italia non abbiamo
numeri. Finora i calcoli sono
basati solo sui tamponi».
Perché fa tanta paura?
«Soltanto ora stiamo cominciando a comprendere
come funziona. Siamo passati
dall’ipotesi di influenza pesante a una realtà molto diversa. Il virus attacca l’intero sistema, non solo i polmoni, arriva nell’endotelio vascolare, è
causa di patologie neurologiche importanti, attacca selettivamente in base a età e sesso. Non abbiamo idea di cosa
altro possa causare, lo scopriamo giorno per giorno. È
un mostro».
Se non lo conoscete come
potete prevederne le mosse
servendovi dei modelli matematici?
«È l’unico strumento. Man
mano che procedono le conoscenze, i modelli vengono
perfezionati e infatti adesso,
dopo un’iniziale differenza,
c’è una progressiva convergenza di tutti gli studi di simulazione internazionali che
però lavorano basandosi su
un denominatore fittizio. Il
vero denominatore sarà frutto
dell’indagine sierologica che
darà ai modelli aderenza alla
realtà. Scopriremo il vero grado di letalità e perché la Lombardia abbia un tasso tanto
elevato».
Qualcosa è sfuggito in
Lombardia?
«Primo messaggio. La
Lombardia è vittima non untore, smettiamola di darle addosso, va aiutata e supportata
in ogni modo. Secondo messaggio. Probabilmente manca
un’indagine molto piu accurata sulla genetica del virus.
Ora abbiamo possibilità di ricostruire attraverso il sequenziamento l’albero filogenetico: vale a dire come è arrivato
in Italia, chi l’ha portato, come si è diffuso. Capire la tempistica è importante. Mi auguro che quando avremo testato
150 mila persone potremo
tracciare i suoi movimenti».
Germania e Francia dopo
un’iniziale tentazione di aprire stanno tornando sui loro
passi.
«Una minima coesione nell’Ue sarebbe stata davvero importante, riaprire quando il
virus ha una diffusione così
elevata significa mettere in
pericolo altri Paesi perché per
quanto chiudi resta un movimento transfrontaliero che
non si può arrestare. L’epidemia in Germania ha ripreso
immediatamente vigore, come era inevitabile. In Italia
siamo messi bene, ma non bisogna fare mosse azzardate»
La Francia ha sospeso la Ligue i. Da noi il ministro Spadafora lascia aperto uno spiraglio per la Serie A.
«Fa bene ma non so quanto
sarà possibile riaprire il campionato, può darsi basti mettere in sicurezza gli atleti con
un protocollo, ma prima vediamo come va l’epidemia il
prossimo mese. Il periodo incubatorio delle nostre chiusure, fino al i8 maggio, ci permetterà di capire se il primo
riavvio darà luogo a una nuova impennata. Comprendo
l’ansia di riprendere la vita ordinaria. Non si può. C’è il terzo
incomodo».